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Intervista alla nostra Dirigente

A cura dei redattori del Mediamondo

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da Daria Romiti

Docente

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I giovani redattori del Mediamondo hanno intervistato la nostra Dirigente, la Dott.ssa Patrizia Donato La Vitola, intavolando con lei una piacevolissima conversazione. Come avviene per ogni giornale che si rispetti avevano richiesto un appuntamento in Segreteria e hanno così potuto porre le loro domande prendendo appunti, e questo è il risultato.

Il lavoro fa parte del progetto di Alternativa IRC che da anni prevede per il nostro istituto la redazione di un giornale scolastico presso la Scuola Carlo Alberto Dalla Chiesa, con pubblicazione online di articoli che riguardano il mondo dei giovani e della scuola.

L’intero progetto, gestito quest’anno dalla Prof.ssa Romiti per le classi 3F e 3D e dal Prof. Panzella per la 2B e la 2D, cerca di coinvolgere l’intera comunità scolastica dando spazio a chiunque voglia partecipare tra i nostri studenti.

Potete visionare il lavoro  qui oppure direttamente sul giornale online, che viene gestito dai ragazzi sotto la supervisione dei docenti.

Buona lettura!

INTERVISTA ALLA DIRIGENTE IC BRA2 – DOTT.SSA PATRIZIA DONATO LA VITOLA

La Dirigente ci accoglie nel suo ufficio e ci fa accomodare, poi ci invita a porre le nostre domande. Noi ci eravamo organizzati discutendo dal vivo con la Prof. e proponendo le domande che ci interessavano rielaborandole attraverso un foglio condiviso di Google, che ci ha permesso di lavorare insieme anche a distanza. Avevamo preventivamente deciso una scaletta per parlare a turno e siamo riusciti a gestire tutta l’intervista da soli. Ci eravamo anche vestiti eleganti!

Omar: come ha fatto a diventare Dirigente?

Si diventa Dirigente dopo aver fatto la docente. Da giovane tutto pensavo ma non di lavorare nella scuola: ho iniziato a 25 anni e ho scoperto di amare tantissimo questo mestiere! Ad un certo punto, dopo aver trascorso più di 25 anni nella scuola come docente, ho pensato a cosa avrei potuto ancora dare e ho creduto di poter fare ancora di più come Dirigente, quindi ho partecipato al concorso nazionale: da Bari sono arrivata qui senza sapere a cosa andassi incontro, perché non conoscevo ancora questa splendida città; ho lasciato la mia famiglia e sono arrivata a Bra dove è iniziata una grande avventura e, anche se è stata dura, non me ne sono mai pentita. Per fortuna ho trovato uno staff eccezionale che mi ha molto aiutato e ho deciso di restare.

Matteo: quanto ha cambiato la direzione della scuola con l’utilizzo del digitale?

Secondo me è diversa la coscienza che si ha nei confronti del digitale: esisteva già, ma il Covid ci ha messo di fronte a necessità nuove, e non solo digitali. Ad esempio, i docenti utilizzavano già il registro elettronico o i computer. I ragazzi di oggi sono nativi digitali mentre noi abbiamo qualche difficoltà in più, ma anche se la scuola è digitalizzata non si possono e non si devono perdere di vista la scrittura, il pensiero, ecc. Dovremmo utilizzare il digitale come strumento per migliorare queste cose e accorciare i tempi, quindi ben venga ad esempio il suo utilizzo per non sprecare carta o risparmiare tempo, ma senza esagerare. In fondo anche i device prevedono smaltimento e riciclo: per fortuna noi ci impegniamo per farlo correttamente.

Emiliano: che responsabilità comporta essere Dirigente?

La responsabilità è soprattutto morale, oltre a quelle “classiche” come sicurezza, offerta formativa, educativa. Per me è fondamentale garantire benessere e felicità agli studenti in tutte le situazioni in cui si trovano. In fondo i genitori ci affidano i loro figli!

Manal: come si sente ad essere Dirigente?

Come prima: felice. Lo ero da docente e lo sono da DS, anche se ovviamente capitano momenti difficili. Ci sono tante situazioni da risolvere, persone a cui pensare e da ascoltare, ma se vuoi realizzare qualcosa non devi arrenderti mai. Molto importante è imparare a gestire il tempo e accettare che potranno esserci giorni tristi oltre a quelli felici.

Lorenzo: che studi ha fatto per diventare Dirigente?

Oltre ad essermi laureata ho superato un concorso nazionale con numerose prove: per due anni ho studiato continuamente senza sosta, rinunciando ad uscire e ad andare in vacanza con la mia famiglia.

Come si è sentita quando ha superato il concorso?

Non credevo di potercela fare su 25000 candidati, quindi è stata una bellissima sorpresa. L’ho saputo dal DS dove avevo lavorato come docente, una persona a me molto cara che aveva letto i risultati per comunicarmeli.

Rayan: se non fosse diventata una Dirigente, cosa avrebbe voluto fare nella vita?

Avrei voluto lavorare con gli animali per fotografarli e studiarli, in particolare le scimmie! A Bari ho alcuni animali domestici e, in generale, sono sempre stata molto legata alla natura.

Danil: quando era una professoressa che materia insegnava?

 Insegnavo Italiano, Storia e Geografia, ma facevo anche altre cose nella scuola, come progetti, ecc.

Andrei: come fa ad organizzarsi?

Unico problema è organizzarmi per vedere i miei figli e mio marito, ritagliando dei momenti per stare insieme nonostante la distanza. Ogni cosa comporta organizzazione e sacrificio senza dimenticare che si lavora anche per il benessere proprio e della propria famiglia.

Zakaria: il concorso che ha fatto e stato difficile?

Non è stato esattamente piacevole! Si svolgeva al pc con un tempo massimo: si doveva rispondere ad una serie di domande in un tempo prestabilito. Credevo che mi avrebbero bocciato perché ho risposto a modo mio.

Dopo aver risposto alle nostre domande e averci fatto tanti complimenti per la nostra serietà e professionalità, la Dirigente ci ha congedato e siamo tornati in classe per terminare la mattinata. Inutile dire che sia noi che la Prof.ssa Romiti eravamo molto soddisfatti!

Vi aspettiamo alla prossima intervista!

 

 

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